Che cos’è
È una detrazione che va fino all’85% dei costi che si sostengono per mettere in sicurezza antisismica gli edifici abitativi di gran parte del Paese (interessa infatti le zone classificate 1, 2 e 3). Più è alta la riduzione del rischio sismico con gli interventi che si realizzano, più elevate sono le detrazioni cui si ha diritto.
A chi interessa
Il Sisma Bonus è destinato a tutti i tipi di abitazioni (cioè non solo alla prima casa) e non solo di proprietà, ma anche in leasing o in affitto: possono infatti usufruire delle detrazioni non solo i proprietari, ma anche chi abita l’immobile a qualsiasi titolo, il familiare convivente e il futuro acquirente dell’immobile per le quote di detrazione residue.
Quali vantaggi
La detrazione fino all’85%, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 per la realizzazione di interventi di miglioramento o adeguamento antisismico eseguiti sulle parti comuni degli edifici condominiali e per i quali si ottenga una riduzione di 2 classi del livello del rischio sismico. Si possono detrarre:
- i costi dei lavori edili relativi all’intervento effettuato;
- le spese relative alle prestazioni professionali;
- le spese per gli interventi agevolati.
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Gli interventi per migliorare e adeguare sismicamente un edificio
Variano in funzione del tipo di costruzione, del tipo di struttura portante (muratura, cemento armato, ferro o legno), delle fondazioni su cui poggia, della zona sismica in cui si trova e del contesto in cui l’edificio è inserito. La scelta del miglior intervento di adeguamento sismico deve essere effettuata da un tecnico competente sulla base di indagini diagnostiche e prove di laboratorio.
La classificazione del rischio sismico delle costruzioni porta a identificare una “Classe di Rischio” per ciascun edificio: una valutazione che può essere sostanzialmente migliorata con opportuni interventi sulle sue parti strutturali.
Per queste opere i progettisti puntano a garantire al Committente un adeguato livello di sicurezza a fronte di un impegno economico sostenibile, confrontandosi con le indicazioni normative vigenti rispetto a:
- interventi di adeguamento sismico;
- interventi di miglioramento sismico;
- riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati.
Per ciascun tipo di intervento viene fissato il livello di sicurezza che deve essere garantito con la realizzazione delle opere:
- per gli interventi di adeguamento sismico si richiede di conseguire la stessa prestazione di sicurezza richiesta per edifici nuovi;
- per gli interventi di miglioramento sismico si richiede invece di incrementare il livello di sicurezza della intera costruzione;
- per interventi locali il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti o elementi interessati.
Le soluzioni tecnologiche di consolidamento antisismico correntemente utilizzate
- consolidamenti, realizzati con incamiciatura di calcestruzzo dei pilastri per l’incremento della sezione resistente a compressione e a flessione anche con inserimento di armatura aggiuntiva;
- irrigidimento dei solai mediante cappe collaboranti e connettori a taglio;
- interventi di beton-plaquè tramite l’applicazione di piatti in acciaio ai pilastri e alle travi per l’incremento della resistenza a taglio;
- impiego di microcalcestruzzi fibrorinforzati ad altissima resistenza (FRP, acronimo di Fyber Reinforced Polymers) che permettono di ottenere, grazie alla loro leggerezza, elevate proprietà meccaniche e caratteristiche anticorrosive;
- applicazione di controventi in acciaio che hanno la proprietà di modificare le rigidezze del complesso strutturale oggetto di intervento, concentrando le azioni orizzontali su di loro e riducendo al contempo gli spostamenti generali della struttura;
- rinforzo capriate in legno mediante l’utilizzo di placcaggi metallici e ricostruzione di catene mediante perfori e iniezioni di resine epossidiche
- rinforzo di solai in legno realizzati con reticolo in acciaio e pressori di contrasto;
- rinforzo di solai in legno e calcestruzzo realizzati con reticolo in acciaio e ritegni antisismici anche con getti integrativi di betoncino reodinamico;
- rinforzi di setti murari mediante “cuciture attive per la muratura” sistema CAM, con reticolo tridimensionale di fasce in acciaio inox che attua un sistema di tirantatura;
- risanamento dei calcestruzzi mediante cicli di lavorazioni quali: idroscarifica ad alta pressione per rimozione di parti incoerenti, pulizia della ruggine dai ferri di armatura mediante spazzolatura meccanica e successivo trattamento con inibitore organico ad alto spessore, ripristino del calcestruzzo degradato mediante applicazione di malta cementizia polimero modificata provvista di inibitori di corrosione organici e fibre sintetiche in poliacrilonitrile;
- placcaggio di pilastri a tutt’altezza con l’utilizzo di malte colabili fibrorinforzate e integrazione dei ferri di armatura;
- consolidamento strutturale con l’applicazione di sistemi costituiti da reticoli di fasce in fibra di carbonio disposte in doppia orditura;
- utilizzo di: isolatori multidirezionali; dissipatori sismici isteretici assiali a instabilità impedita; cuscini di elastomero armato; ritegni sismici fluido dinamici.